Vintage e Second Hand stanno prendendo sempre più spazio nei nostri armadi, perché hanno uno stile unico, una qualità dei tessuti alta e stanno portando con sé un nuovo concetto di utilizzo, più sostenibile, più etico e più accessibile.
Eleonora Ripa, che ha fatto tesoro di questi temi, ha scelto di condividere i suoi consigli, il suoi vestiti e un pizzico del suo stile tramite Vesto Circolare.
Cosa fa Vesto Circolare e da quanto?
Vesto Circolare propone dei capi vintage e second hand selezionati sulla base del mio gusto personale, capi che hanno alle spalle una meravigliosa e a volte misteriosa storia da scoprire.
Il nome stesso, Vesto Circolare, contiene un verbo attivo, ad indicare che quella del vintage e del second hand è una scelta consapevole e attiva.
Comprando usato si decide di abbracciare una filosofia in cui si regala dell’altro tempo a capi che ne hanno già trascorso con altre persone prima di noi.
La cosa che mi affascina molto è immaginare qual è la storia dei vestiti che ho davanti: un abito potrebbe essere stato indossato in un’occasione molto speciale e romantica per la precedente proprietaria, un cappotto può aver viaggiato in vari paesi del mondo e vissuto emozionanti avventure.
Mi piace pensare che esistano vari tempi dei vestiti, il primo, il secondo, il terzo, ecc: si può essere partecipi di uno di questi tempi, arricchendo la storia del capo con le proprie esperienze e tramandandole a chi viene dopo di noi.
Oltre al vintage e second hand, al momento sto lavorando anche a due nuovi progetti: Vesto Circolare #reworked e una collaborazione con una ricamatrice, grazie alla quale trasformiamo i difetti di alcuni capi in dettagli unici e creativi.
In generale, tramite Vesto Circolare cerco di sensibilizzare un acquisto consapevole, sia esso usato o nuovo: infatti nella mia pagina Instagram ho una sezione dedicata ai piccoli brand artigianali che scopro.
Per un motivo o per l’altro catturano la mia attenzione e il mio entusiasmo, che poi voglio condividere con la community, perché se proprio si vuole qualcosa di nuovo lo si può trovare in queste realtà locali.
Parallelamente condivido anche dei consigli su come lavare al meglio alcuni capi, perché anche un buon mantenimento e cura aiutano a farli durare di più nel tempo.
Ph: Cappotto in lana e abito con fiocco vintage; blazer #reworked, con maniche modificate per renderlo più moderno.
Source: @vestocircolare
Come è nata l’idea di Vesto Circolare?
L’idea si è concretizzata nell’estate del 2021, anche se alla base c’è una passione per oggetti e articoli di altri giorni nata ancora prima di me!
Infatti la persona che mi ha trasmesso questo interesse è mio papà, appassionato di antiquariato e vintage: mi portava sempre con sé ai vari mercatini in giro per il paese, durante i quali lui andava alla ricerca per lo più di oggetti di arredamento e mobili.
In quelle occasioni io mi dedicavo all’esplorazione dell’abbigliamento, trovando capi di altre epoche, dalla qualità e dallo stile unici.
Con gli anni si è sviluppata la mia passione per il vintage collegata all’usato, e ho cominciato a capire che la qualità che vi trovavo è totalmente diversa da quella del nuovo del giorno d’oggi.
Crescendo sono diventata più selettiva, intuendo anche che ciò che sceglievo aveva una qualità altissima, a prezzi più abbordabili.
Spesso chi compra Fast Fashion crede di fare un affare, trovandosi poi l’armadio pieno di vestiti. Nonostante possano essere effettivamente belli, quello che manca è la qualità, non solo per durare nel tempo, ma anche per svolgere la loro funzione: se un maglione ha una bassissima percentuale di lana al suo interno, come potrà tenerci caldo d’inverno?
Comprando vintage si può spendere anche meno del fast fashion, cambiandosi spesso senza però avere un impatto negativo sul pianeta e senza alimentare una filiera poco etica di produzione.
Dall’altra parte includo anche questi capi nel concetto dei riuso e proprio perché sono stati ottenuti con sfruttamento intensivo di risorse e persone, penso sia doveroso utilizzarli per tutto il tempo che hanno da offrirci.
Come selezioni i capi dei tuoi “drop”
In Vesto Circolare seleziono sia capi vintage, che capi second hand appartenuti a me.
Quando seleziono dei capi per i drop di Vesto Circolare, ricerco la qualità e unicità che vorrei per me stessa, oltre ad uno stile in linea con la mia personalità.
Un po’ come se stessi prestando un vestito ad una amica, alla quale darei solo il meglio, felice di vedere che il mio gusto piace a qualcun altro.
Quella del vintage e second hand è una scelta consapevole ma anche moderna, perché permette di saziare la sete di consumismo tipica dei nostri tempi in modo sostenibile.
Penso che capiti a tutti di aprire l’armadio e di non essere soddisfatti di ciò che vediamo dentro, ritrovandoci a desiderare qualcosa di nuovo.
Ma se proprio dobbiamo comprare qualcosa di “nuovo”, perché non scegliere consapevolmente, riutilizzando qualcosa per il quale sono già state spese delle risorse?
Ph: cappotto in lana degli 80’s, che ora fa parte dell’armadio di The Green Runway!
Source: @vestocircolare.
Ho visto che stai lavorando ad un nuovo progetto, Vesto Circolare reworked. Di che si tratta?
Parallelamente al progetto di Vesto Circolare ho deciso di iniziare un corso di cucito: è sempre stato un mio pallino, ma non mi ero mai decisa a dargli il via.
Il mondo della sartoria è un mondo affascinante, grazie al quale mi piacerebbe modificare dei capi già esistenti, rivisitandoli e rendendoli un po’ più moderni.
La proposta del reworked comprende una selezione di capi modificati direttamente da me, ai quali ho voluto dare un’impronta personale e nuova, immaginandomeli già abbinati in più varianti.
Al momento la community di Vesto Circolare ha risposto con entusiasmo di fronte a questa idea, anche se il concetto deve essere ancora sdoganato e compreso completamente.
Mentre il vintage e il second hand stanno prendendo sempre più piede, dietro alla rilavorazione ci sono tempo ed energie spesso non compresi del tutto: per trasformare un capo sono necessarie ore di lavoro di una sarta più o meno professionista, che solo grazie alla sua esperienza e il suo lavoro riesce a scovare quale sarà il nuovo volto di una giacca o di un vestito.
Penso che riciclare un capo sia un’arte.
Da questo concetto è nata una nuova collaborazione con una ricamatrice: seleziono dei capi che hanno molto potenziale ma che presentano anche dei difetti, come ad esempio dei forellini causati dalle tarme. Chi non si è trovato nella deludente situazione di non poter più usare un maglione per questo motivo?
Grazie all’arte del ricamo, questi forellini diventano il percorso di un nuovo disegno, che, partendo da un difetto, arricchisce e trasforma un capo.
Ph: dettagli di un cappotto ricamato, parte del nuovo progetto di Vesto Circolare.
Source: @vestocircolare.
Qual è la tua mission?
La mia mission è quella di normalizzare l’utilizzo del second hand e del vintage, facendo capire che non c’è nulla di male nell’usare qualcosa di già usato.
I capi di una volta hanno una qualità dei tessuti e uno stile unici e introvabili, oltre a una storia fatta di persone ed eventi che ha permesso loro di arrivare nelle nostre mani.
Mi piace anche promuovere un utilizzo “quotidiano” di capi che ai più possono sembrare adatti solo ad occasioni speciali: mi capita spesso di sentire la frase “ ma questo quando me lo metto?”.
Ed ecco che un blazer di un completo elegante può diventare giovanile e sbarazzino se abbinata a tacchi e jeans skinny, un cappotto elegante po’ essere usato per una cena con amiche se indossato con scarpe basse e una pochette a tracolla.
Basta provare ad immaginare che in un capo ci può essere anche la nostra personalità, sta a noi dargli la possibilità di tirarla fuori.
Ph: completo elegante vintage, cappotto e spolverino di lana, tutto vintage o second hand.
Source: @vestocircolare.
Potete trovare tutte le proposte vintage, second hand e #reworked di Vesto Circolare qui: https://www.etsy.com/it/shop/vestocircolare?ref=profile_header